Mort Cinder
Héctor G. Oesterheld , Alberto Breccia
Un altro pezzo di storia del fumetto. In Mort Cinder troverete al lavoro due geni del fumetto internazionale: Alberto Breccia, la cui opera la Comma 22 sta ristampando integralmente, ed Héctor Germàn Oesterheld, uno degli sceneggiatori più geniali di tutti i tempi, colui che ha scritto L’Eternauta, Ernie Pike, Ticonderoga, Sgt. Kirk e (ancora una volta disegnato da Breccia) Sherlock Time. Oesterheld è stato uno dei pilastri della grande stagione del fumetto argentino, uno che seppe tenere testa al maestro Hugo Pratt, e creare anche con lui storie che sono diventate imprescindibili per ogni estimatore del fumetto. Oesterheld rimane indimenticato, come è difficile ancora oggi dimenticare che ce l’ha portato via la brutalità dell’allora regime militare argentino: dopo la clandestinità, negli anni Settanta finì nel tristemente noto elenco dei “desaparecidos”. Come nelle caratteristiche ormai note a chi sta seguendo questa riedizione completa delle opere di Alberto Breccia, il volume raccoglie tutte le storie apparse, in traduzioni finalmente integrali e accurate (con pagine restaurate e montate come in origine), e presenta anche una sceneggiatura e una traccia per una storia da farsi inedite, scritte da Oesterheld ma mai disegnate. Si tratta insomma di un’edizione integrale, completa di apparato critico e con riproduzioni adeguate. Iniziata nell’agosto del 1962 su un supplemento del settimanale argentino “Misterix” (su cui avrebbe poi continuato ad apparire regolarmente fino al marzo del 1964), quella di Mort Cinder è diventata una saga entrata a far parte della storia del fumetto. Personaggio enigmatico che sembra viaggiare nello spazio e nel tempo, Mort Cinder è stato definito da Oesterheld stesso: “un eroe che muore e che resuscita” e che continua a parlare della vita attraverso la morte. Ovvero un precursore di tanti personaggi che hanno avuto fortuna nel fumetto contemporaneo. Mort Cinder si può permettere di raccontare all’antiquario Ezra Winston storie che provengono dal lontano Egitto o i momenti cruciali della battaglia delle Termopili (e questo episodio è stata una “fonte di ispirazione”, grafica e narrativa, per Frank Miller in 300), ma anche eventi oscuri e inspiegabili più recenti. Il che spiega anche come mai in questa edizione, oltre ai vari apparati biobibliografici, trovate anche un fondamentale contributo del BVZM, ovvero dell’enciclopedico, turbinante e meritorio Alfredo Castelli… Dall’introduzione di Alfredo Castelli: «Nel caso di Mort Cinder, però, le tavole di Breccia sono dotate di una tale forza espressiva che è impossibile non esserne subito colpiti. Nuova considerazione professionale: Mort Cinder veniva pubblicato in Misterix, un settimanale «usa e getta», destinato a un consumo rapido. Mi chiedo: quando Breccia iniziò a disegnarlo, immaginava che la sua storia sarebbe divenuta un classico e sarebbe stata riproposta in volumi come quello che state leggendo (il che spiegherebbe il suo incredibile impegno) o era mosso soltanto da una sorta di imperativo categorico che gli imponeva di dare il meglio del meglio anche se, la settimana dopo, il suo lavoro sarebbe stato dimenticato? Ho conosciuto sia pur brevemente Alberto Breccia (era lui che avrebbe dovuto illustrare la mia sceneggiatura per L’uomo delle nevi della collana “Un uomo, un’avventura”, poi fu costretto a rinunciare per motivi di salute, e la storia fu affidata a Milo Manara) e, in base a quei pochi incontri, propendo, a suo onore, per l’“imperativo categorico”.»
21,5×29 cm, cartonato
256 pagine in bianco e nero
27 euro, 978-88-88960-05-8